Ogni coppia è diversa dalle altre, e porta con sé un ideale di amore differente, così come i modi di viverlo e manifestarlo. In generale però, entrambi i partner dovrebbero essere sufficientemente maturi da strutturare un legame solido, seppur in costante cambiamento e ristrutturazione nel corso del tempo e con il mutare delle esigenze e dei bisogni reciproci. Ogni situazione di cambiamento prevede il superamento delle sopravvenute distanze, la costruzione di differenti equilibri, con la formulazione di nuovi obiettivi comuni. Spesso questi passaggi sono dolorosi, in alcuni casi a tal punto da essere destrutturanti; altre volte il disagio può essere attraversato e superato più facilmente, con un ulteriore arricchimento dello stesso legame.
Dal punto di vista funzionale vediamo la relazione a due come un sistema dinamico, che nasce e si sviluppa attraverso una serie di intimi accordi, alcuni consapevoli altri inconsapevoli, e da eventi più generali, come l’innamoramento, la condivisione di progetti di vita, la convivenza o il matrimonio, l’eventuale nascita di figli.
In definitiva, una coppia – costituendo un vero e proprio sistema dove si intrecciano aspettative, illusioni, emozioni, bisogni, desideri e malattie – dovrà ciclicamente attraversare ed affrontare le inevitabili crisi che di per se non sono negative, anzi, ma che talvolta, se non opportunamente affrontate possono portare a dei conflitti percepiti come insolubili.
Alla luce di queste premesse, la psicoterapia di coppia avrebbe diversi scopi: individuare la fonte del disagio percepito; analizzare il disagio stesso e quindi di razionalizzarlo; in un secondo momento quello di comprendere il significato simbolico del sintomo per ciascuno dei partner. Scopo del percorso terapeutico è anche quello di mantenere viva la scintilla del desiderio, sia intellettuale che sessuale, in un dialogo mai concluso di evoluzioni e stabilizzazioni adattive, rendendo ogni soggetto competente emozionalmente.
Dott. Marco Franceschini