Forse, ciò che veramente ci appartiene sono i sogni e la volontà. Questa è intesa come la volontà di vivere la vita nel modo a noi più congeniale. Tutto il resto non è nostro, ma lo prendiamo soltanto in prestito, e come tale, prima o poi va restituito.
Dott. Marco Franceschini
Author: marco franceschini
Sul sogno.
IL SOGNO, FAMIGLIA INTERIORE… E L’ANIMA DEL SANGUE…
Prendere dimestichezza con i nostri sogni, vuol dire anche familiarizzarci con il nostro stesso mondo interiore. Allora potremmo chiederci ad esempio: “chi vive dentro di me”? Quali sono i miei paesaggi interiori? Quale immagine è frequente, cioè quale immagine torna spesso a trovarmi nel sogno? E perché? Cosa vuole da me? Spesso sono animali, persone e paesaggi. Queste immagini, venendoci a trovare spesso attraverso i sogni, è come se volessero richiedere la nostra attenzione cosciente, fino a prendersi una certa confidenza, come farebbe un amico, talvolta fino all’incubo che ci sveglia di soprassalto, forse perché non vogliamo vedere!? In questo senso Hillman afferma che: “queste immagini vogliono essere conosciute, accudite da noi…prese a cuore. E dopo un po’ di tempo, questa familiarità produce in noi la sensazione di essere a casa e tutt’uno con una famiglia interiore; e questo non è che il senso di consanguineità e affinità con noi stessi, ovvero, come si potrebbe anche dire, è “l’anima del sangue” a un livello profondo. In altre parole, l’interiore connessione con l’inconscio porta ancora una volta a una percezione dell’anima, all’esperienza di una vita all’interno, di un luogo dove abitano i significati.
Dott. Marco Franceschini
Psicologia Analitica junghiana
Sulla coppia.L’immortalità dell’immaginazione.
L’immaginazione produce incessantemente possibilità, che la nostra predisposizione a immaginare riceve ed elabora…Ogni respiro che facciamo lo prendiamo dal cosmo. Inaliamo la sua aria; parliamo con il suo fiato; il suo pneuma è la nostra ispirazione. La parola “cosmo” indica un mondo conformato dall’estetica. “Cosmesi” e “cosmetica”, che derivano dal greco Kòsmos, alludono al significato greco originale, quando la parola rimandava alle vesti delle donne, alla decorazione e agli abbellimenti, a tutto ciò che è idoneo, ordinato, arredato e ben disposto, con connotazioni etiche di proprietà, decenza, onorabilità. L’immaginazione estetica è la modalità primaria di conoscenza del cosmo e il linguaggio estetico il modo più appropriato per formulare il mondo….Le caratteristiche durano sotto forma di immagini…E io posso immaginare uno scopo, per la complessità del pensiero nell’ultima fase: si sta formando una nuova intelligenza, che è necessaria. Ade, il mitico dio del mondo infero, dove vanno le anime dopo la vita e dove esse continuano a esistere come immagini, è stato descritto da Socrate (nel Cratilo) come il dio dall’intelligenza più raffinata. E questo spiega, dice Socrate, come mai le anime non ritornino nel mondo. In compagnia di Ade, è appagato il loro più grande desiderio: poter filosofare in eterno, con intelligenza, in un mondo composto totalmente di immagini… …Se il carattere di una persona è una complessità di immagini, allora per conoscerti devo immaginarti, assorbire le tue immagini. Per mantenermi in contatto con te, devo mantenere un interesse immaginativo non per il processo del nostro rapporto o per i miei sentimenti nei tuoi confronti, ma per le immagini che immagino di te. Il contatto attraverso l’immaginazione produce un’intimità straordinaria. Quando l’immaginazione si concentra intensamente sul carattere dell’altro, l’amore segue presto. Può ben darsi che i rapporti umani traggano beneficio dalla ripetuta esortazione ad amarsi l’un l’altro, ma perché un rapporto continui a vivere, l’amore da solo non basta. Senza l’immaginazione, l’amore ammuffisce in sentimentalismo, dovere, noia. I rapporti falliscono non perché abbiamo smesso di amare, ma perché, prima ancora, abbiamo smesso di immaginare.
Dott. Marco Franceschini (tratto da J. Hillman)